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A Dubai si decide il futuro del pianeta

today25 Novembre 2023 209 2

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La 28ma Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici (Cop28) si aprirà a Dubai il 30 novembre per concludersi il 12 dicembre prossimo e proponr di negoziati che dovrebbero portare alla firma di un accordo tra i 198 Stati partecipanti. Un appuntamento cruciale, dunque, per il futuro di un pianeta sempre più a rischio, che richiede un piano d’azione urgente per affrontare la crisi climatica. Quella araba sarà l’occasione di una prima valutazione globale dell’azione per il clima (Global Stocktake, GST), come previsto dall’Accordo di Parigi del 2015, firmato dalla Cop21, un’esigenza ancora più impellente alla luce del moltiplicarsi dei fenomeni meteorologici estremi, documentati da diversi studi e ormai sotto gli occhi di tutti, tra cui siccità e temperature record durante l’estate 2023, incendi e alluvioni distruttivi, scioglimento accelerato dei ghiacciai, perdita delle calotte polari e innalzamento del livello del mare.  La presidenza degli Emirati Arabi Uniti intende fare di questa Cop quella più importante dopo Parigi, con 100 mila partecipanti attesi (tra di loro ci sarà anche Papa Francesco) più del doppio rispetto a quella dello scorso anno (Cop27), tenutasi in Egitto. Si tratta di decine di migliaia di leader mondiali, ministri, negoziatori, ecoattivisti, industriali che raggiungeranno la federazione della penisola araba: previste due aree, la Zona Blu riservata ai capi di Stato, funzionari governativi accreditati e ai media, che sarà gestita dall’Onu e la Green Zone, situata nel quartiere della sostenibilità di Expo City Dubai, aperta al pubblico per gran parte della conferenza, con un’ampia varietà di eventi e laboratori gratuiti, fino al 12 dicembre.

Scritto da: Redazione

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