Giornata della legalità, ricordo e nuovo impulso antimafia

Come ogni anno, il 23 maggio ricorrono le commemorazioni dell’attentato di Capaci e della strage di Via D’Amelio e la celebrazione nazionale del Giorno della Legalità. L’intento è quello di commemorare le vittime di due stragi mafiose che sconvolsero l’Italia, portando alla morte dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, con la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti delle rispettive scorte (Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro), ma ricordare la lunghissima lista di vittime di tutte le mafie, tra cui molti innocenti. A 33 anni di distanza da questi eventi, tra i più efferati della storia italiana e che segnò una svolta nella lotta alla mafia, sono numerose le iniziative organizzate in tutto il Paese per rinnovare la memoria e continuare a rinvigorire la strada dell’antimafia, soprattutto con la presenza e la partecipazione delle giovani generazioni. “La mafia ha subìto colpi pesantissimi – ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – ma all’opera di sradicamento va data continuità, cogliendo le sue trasformazioni, i nuovi legami con attività economiche e finanziarie, le zone grigie che si formano dove l’impegno civico cede il passo all’indifferenza. Nella memoria viva di Falcone e Borsellino, il 23 maggio è diventata la Giornata della legalità, perché occorre tenere sempre alta la vigilanza, coinvolgendo le nuove generazioni nella responsabilità di costruire un futuro libero da costrizioni criminali”.